“Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”. Con queste righe i sindacati Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl), Figisc/Anisa (Confcommercio) hanno annunciato uno sciopero dei benzinai che da domani notte (25 marzo) riguarderà la rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali e, successivamente, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria.
Nell’annunciare lo sciopero, la categoria sottolinea la presenza di “100.000 persone che hanno continuato a fare il loro lavoro (ridotto mediamente dell’85%) a rischio della propria incolumità e mettendo in pericolo la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada. E forse – continua la nota – proprio per questa ragione, queste 100.000 persone risultano essere letteralmente invisibili, presenza data per scontata, indegna persino di quella citazione che di questi tempi non si nega a nessuno”.