Il videomaker algherese Angelo Meloni, oggi ospite a Radio Catalan, si racconta.
Videomaker. trattasi di un neologismo entrato a far parte della lingua italiana. Più precisamente della composizione di due parole chiave, che nella nostra lingua, significa realizzare video in digitale. Da tempo con l’avvento di dispositivi che la moderna tecnologia ha messo a punto, ciò che prima apparteneva al mondo analogico, oggi la modernità consente di realizzare in digitale, un’opera pregevole sotto ogni punto di vista. Ed è così che la quotidianità di un personaggio che prima svolgeva l’attività professionale di geometra, oggi grazie al suo credere alla tecnologia, ha avuto ragione di se stesso, affermandosi in un campo quanto difficile e vasto in competizione con milioni di altri giovani con eguali ideali. È il caso di Angelo Meloni, giovane algherese, che da qualche anno, lavora in modo autonomo come videomaker e per la quale alcune aziende a caratura internazionale, le hanno riconosciuto eccellenti meriti professionali. La Sony, nota casa nipponica la stessa DJA lo hanno assunto per sperimentazioni riguardanti diversi progetti per il collaudo di apparecchiature all’avanguardia nel proprio settore. Non solo, il videomaker algherese oggi più che in passato è chiamato in varie parti del globo per proporre la sua professionalità. Così Angelo Meloni oltre che videomaker, contest creator, è diventato anche Ambassador Joby, Manfrotto e Lower pro. Insomma il giovane Angelo Meloni, che tiene in particolar modo alla sua città Alghero, oggi era ospite a Radio Catalan. Durante la sua partecipazione alla trasmissione, si è raccontato svelando quella che è la sua storia, come è nata e come stia continuando. Il protagonista e videomaker diciamo noi, è colui che ha realizzato diversi video qui ad Alghero e in Sardegna, tra questi menzioniamo quello sul – Rally 2019, Mes que un Mes, Collaborazione per la realizzazione della pubblicità Ichnusa (Drone), Akenta Day e Giro d’Italia (Drone). Vediamo la registrazione a video della trasmissione odierna.
Michele Serra