Oggi, per la seconda volta nella mia trasmissione, a Radio Catalan, ho avuto l’opportunità di parlare con l’illustre Alessandra Derriu, Storica e Archivista, non che scrittrice, dedita e studiosa di un mondo che pare non ci appartenga, come invece i nostri avi ci hanno tramandato con metodi, influenze, tradizioni popolari, che ai giorni nostri parrebbe fantascienza o poco più. Si è parlato di fatture, malefici, amuleti, medicina popolare e esorcismi con riferimento esplicito, alla nostra comunità Alghero e alla sua storia. Bene, ancora una volta, la studiosa algherese, non ha tradito le aspettative. La sua cultura in ambito del paranormale o meglio di queste credenze popolari, ormai scomparse da quella che è, la vita contemporanea, perché distolti da altre situazioni che poco hanno a che fare, con il passato, poi non tanto lontano. Ed allora quella che ieri era considerata prassi normale, come una delle tante, la presa d’occhio, oggi a detta di tanta gente e a conferma della studiosa, riveste ancora tanta importanza, e viene praticata in ambito locale e regionale. Particolare importanza dunque, quella del malocchio, al di la della superstizione o della suggestione, c’è ancora gente che raccogli i benefici, e per la quale crede. Si dirà che appartiene alla tradizione popolare e per questo che il potere dello sguardo di una persona, può influire negativamente o benevolmente alla persona osservata. Alessandra Derriu non si è sottratta nel parlare anche di magia bianca o nera, e siamo nel campo delle fatture. Di ciò ha fatto esplicito esempio, di come le persone dedite a tale situazione, con delle cose o meglio oggetti, appartenenti alle persone interessate, facessero uso per arrecare il maleficio all’indirizzo della persona o cosa, a cui si vuole arrecare del danno. Nel corso della sua chiacchierata ha spiegato con puntiglio la differenza, tra il bene ed il male, sottolineando le due specificità di magia bianca e di magia nera. Nel corso dell’intervista si è sfiorato l’argomento riguardante l’esorcismo. Si è parlato tanto degli amuleti, per ciò che riguarda la credenza locale, e per la quale uno degli oggetti più comuni usati ad Alghero era il corallo. La studiosa ha parlato anche dei suoi libri e in particolare della maga di Orotelli Maura. Di tanto altro ancora si è parlato nel corso della chiacchierata odierna.
Michele Serra